Ferrari perde la causa contro i modellini Brumm - image  on https://motori.net
You are here

Ferrari perde la causa contro i modellini Brumm

Ferrari perde la causa contro i modellini Brumm - image Brumm-Ferrari on https://motori.net

Maranello deve indennizzare l’azienda comasca.

Ferrari ha perso in via definitiva la causa intentata contro la Casa di modellini Brumm che ha sede a Oltrona San Malmette, nel comasco, per cui le dovrà pagare un indennizzo di alcune decine di migliaia di Euro. Lo ha stabilito in questi giorni una sentenza della Corte di Cassazione ponendo fine a una vicenda giudiziaria che si trascina dal 1996. Sulla vicenda Rio Tattarletti, titolare dell’azienda, una Snc con 50 anni di storia alle spalle, insieme a Virgilio Bianchi, interpellato da chi scrive, ha dichiarato che «Siamo un’azienda italiana che produce in Italia dal 1972 automodelli di pregio. Siamo disponibili, come lo siamo sempre stati, a collaborare con Ferrari, eccellenza italiana indiscussa e indiscutibile. Ne saremmo, anzi, onorati». Sulla vicenda l’avvocato Luca Migliavacca, legale della Brumm, ha dichiarato che «avevamo ed abbiamo ragione noi dal 1996».

Nel 1996 Ferrari diffida Brumm dalla produzione e dalla commercializzazione dei suoi automodelli in quanto costituenti “atti di contraffazione-usurpazione di marchio e concorrenza sleale”, con minaccia di “promuovere quelle azioni giudiziali che le potranno garantire la completa tutela dei propri diritti, nonché il pieno risarcimento dei danni”. Brumm chiarisce la propria posizione negando ogni addebito.

Tra Giugno ed Agosto 2000 Ferrari intima ad Hamleys of London, il noto negozio di giocattoli, ed al distributore Brumm in Gran Bretagna, l’immediato ritiro dal commercio degli automodelli Brumm per lesione dei marchi e concorrenza sleale, pena severissime azioni giudiziarie.

A Settembre 2000 Brumm cita Ferrari in giudizio chiedendo al Tribunale di Modena di accertare che l’attività di Brumm non costituisce né violazione dei marchi di Ferrari, né concorrenza sleale, e di condannare Ferrari al risarcimento del danno.

Ad Ottobre 2010 il Tribunale di Modena stabilisce che “Gli automodelli Brumm riproducono nei minimi particolari, in scala 1/43, le vere autovetture, nei loro colori originali e, per quanto riguarda le vetture sportive, con il marchio della Casa, il numero di gara ed i nomi degli sponsor e dei piloti; il consumatore medio di questo prodotto, normalmente informato e ragionevolmente attento ed avveduto, si aspetta che i modellini si rifacciano ad esempi reali ed attribuisce molta importanza alla assoluta fedeltà all’originale, di modo che il detto consumatore intenderà il logo del Cavallino Rampante della Ferrari, figurante sul modellino della Brumm, soltanto come indicazione di un particolare descrittivo, conforme all’originale, che conferma trattarsi, in scala ridotta, della riproduzione fedele e completa di una vettura Ferrari. Non è immaginabile, infatti, che un cliente di media avvedutezza, con un illogico ed ingiustificato procedimento deduttivo, percepisca il logo del Cavallino Rampante apposto sul modellino venduto dalla Brumm come una indicazione del fatto che tale prodotto provenga dalla Ferrari, produttrice della vettura originale, o da una impresa economicamente collegata a quest’ultima”… “La presenza anche del logo della Ferrari sulla confezione non può avere altro significato che quello di indicare la presenza di un modellino di una autovettura Ferrari all’interno della confezione.” Condannava quindi Ferrari “al risarcimento del danno nella misura di Euro 20.000,00”.

A Novembre 2016 la sentenza di secondo grado respinge l’appello di Ferrari e, in parziale accoglimento dell’appello incidentale di Brumm, condanna Ferrari a risarcire altri 25.923,52 Euro.

Il 25 Gennaio 2022 le Sezioni Unite della Suprema Corte sanciscono la giurisdizione italiana, contestata da Ferrari. Il 7 Luglio successivo la Prima Sezione rigetta integralmente il ricorso promosso da Ferrari contro la sentenza della Corte d’Appello di Bologna condannando la ricorrente alle spese di lite.

La suprema Corte ha anche escluso la possibilità – richiesta da Ferrari – di un rinvio pregiudiziale alla corte di giustizia dell’Unione Europea: quest’ultima infatti, può essere chiamata a pronunciarsi soltanto quando la questione di diritto da risolversi sia nuova e di complessa interpretazione. Ma la questione nuova non era: gli stessi nodi erano stati sciolti dal giudice europeo in una sentenza, sul piano del diritto, identica a questa.

Related posts

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.